Cavriago (Reggio Emilia), 8 ottobre 2025 – Ha suscitato grande interesse la seconda edizione di “Driving Tomorrow: The Sustainable Road Towards Future Mobility & Infrastructures”, il convegno organizzato nei giorni scorsi da AVL Italia, azienda specializzata in soluzioni tecnologiche e sistemi powertrain per la mobilità sostenibile nei settori automotive, ferroviario, marittimo ed energetico.
L’evento, ospitato al Technical Center di AVL Italia a Cavriago, si è articolato su due sessioni che hanno affrontato altrettanti macro-temi, correlati tra loro e centrali per la mobilità del futuro: la prima, dedicata alla trasformazione verso il veicolo del 2050, si è soffermata sulla nuova generazione di mezzi di trasporto intelligenti e interconnessi alle infrastrutture di mobilità, in cui propulsori, componenti e software funzionano insieme in modo integrato. La seconda sessione ha spostato l’attenzione dai veicoli alle infrastrutture sostenibili e sistemi energetici, partendo dal presupposto che i centri ad alto consumo energetico e le zone industriali devono integrare energie rinnovabili, reti intelligenti e nuovi combustibili come l'idrogeno verde per diventare ecosistemi autosufficienti.
Per il secondo anno consecutivo, “Driving Tomorrow” ha coinvolto esperti e professionisti provenienti dal mondo industriale e accademico per individuare i trend più rilevanti nel settore dell’ingegneria dell’autoveicolo, allargando lo sguardo agli sviluppi tecnologici nell’ambito delle infrastrutture, da cui dipende l’implementazione delle soluzioni per la mobilità del prossimo futuro. L’evento è stato l’occasione per far dialogare aziende e istituzioni che stanno affrontando tematiche analoghe da punti di vista diversi, con l’obiettivo di creare sinergie e accelerare la convergenza rispetto ad alcuni processi critici.
Gli ospiti di “Driving Tomorrow” hanno avuto l’opportunità di comunicare le loro attività di ricerca e ottenere feedback dalla comunità scientifica e industriale, anche rispetto ad alcune innovazioni come l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e la transizione verso l’idrogeno verde.
«Il primo obiettivo della nostra iniziativa – ha detto l’amministratore delegato di AVL Italia Dino Brancale – è guidare gli operatori del mercato nel processo di trasformazione della mobilità, che oggi non è più solo veicolare ma anche infrastrutturale. La domanda di nuovi veicoli infatti non può esistere se non è accompagnata da un adeguamento dell’infrastruttura. A questo proposito, crediamo che l’idrogeno giocherà un ruolo fondamentale, perché è anche un vettore per lo storage energetico. L’altro obiettivo è creare una sinergia tra le esperienze dei diversi settori, energetico, infrastrutturale e deL powertrain. Unire queste competenze e fare sistema porta avanti l’innovazione. In qualità di provider tecnologico, noi siamo già nel futuro, e il domani lo costruiamo tutti insieme».
Il veicolo del 2050
Il 2050 è l’orizzonte a cui guardare per tanti obiettivi della mobilità, sia a livello di impatto ambientale che di sicurezza e confort. Gianluca Frigerio (Vehicle Dynamics Lead Engineer di Dallara), Nicola Amati (Full Professor al Politecnico di Torino), Mario Oswald (Skill Team Leader Virtual Vehicle di AVL List) e Marco Pagliari (Technical Manager di CETOC TS) hanno sottolineato che il time to market della ricerca (TTM) si è accorciato, anche per le esigenze sempre più stringenti espresse dalla Generazione Z, spesso legate all’infomobility. Oggi i reparti R&D sono chiamati ad accelerare i processi per fornire nuove tecnologie nell’arco di 12-18 mesi, contro i 48-60 mesi necessari fino a qualche anno fa. Tra le innovazioni spicca l’elettrificazione dei sistemi aerodinamici e delle sospensioni, che punta a superare l’attuale tecnologia di sistemi passivi tramite l'evoluzione verso sistemi attivi. Al momento, le soluzioni offerte risultano molto costose e dispendiose in termini di potenza elettrica necessaria. L’obiettivo è superare queste barriere utilizzando soluzioni con un consumo energetico ridotto, ad esempio quelle che recuperano l'energia in alcune fasi del moto. L’ulteriore vantaggio è che molti di questi sistemi sono basati su logiche di controllo che tengono conto dell'invecchiamento del veicolo e che possono ricevere aggiornamenti da remoto, per migliorare l'utilizzo dei componenti durante la loro vita.
In generale, è emersa la visione di un’evoluzione tecnica che avanza in modo esponenziale, in un contesto segnato dal boom di autoveicoli provenienti dalla Cina. L’AI e le altre tecnologie digitali rappresentano un acceleratore verso nuove soluzioni che potranno permettere all’industria europea di restare competitiva, anche rispetto ad altri trend come la guida autonoma.
Le infrastrutture sostenibili e i sistemi energetici
La seconda sessione è stata introdotta da Alessandro Costa (General Director della Venice Sustainability Foundation), che ha evidenziato il ruolo di Venezia come fattore abilitante alle trasformazioni di carattere sostenibile per migliorare la qualità della vita in tutte le declinazioni (economiche, sociali, ambientali e anche culturali). Il capoluogo lagunare infatti si propone come attrattore e vetrina di innovazioni e best practice legate alle varie transizioni in atto a livello globale, a partire dall’utilizzo dell’AI e dell’idrogeno. Da un lato le soluzioni collaudate a Venezia possono trovare applicazione in ogni altro contesto, dall’altro la partnership con le aziende può portare una risposta alle maggiori problematiche del territorio veneziano, come il sovraccarico turistico e lo spopolamento residenziale.
La sessione sulle infrastrutture è proseguita con gli interventi di Nicolas Posa (Hydrogen Technical Services Specialist Edison Next), Andrea Rigon (Hydrogen Business Development Manager Pietro Fiorentini), Riccardo Colotti (Innovation Analyst Fincantieri), Domenico Di Canosa (EMEA Sales Director J2 Innovations), che si sono concentrati sulle prospettive legate all’implementazione dell’idrogeno e delle tecnologie digitali come AI, IoT e digital twins nella gestione dei flussi energetici. Migliorare la tecnologia di trasformazione e generazione dell’idrogeno è la chiave per abbattere il prezzo di questo vettore energetico, il cui utilizzo nell’ambito della mobilità diventerà raggiungibile solo se il costo scenderà dagli attuali 9 euro/kg a 4,5. La decarbonizzazione trainata dall’idrogeno, non solo nella mobilità ma anche nei settori “hard-to-abate”, è già realtà per Edison Next, che recentemente ha inaugurato le prime stazioni di rifornimento a Malpensa, ha presentato la prima lastra di ceramica al mondo realizzata mediante impiego di idrogeno verde, in collaborazione con Iris Ceramica Group, e conta di completare la Puglia Green Hydrogen Valley fra Taranto e Brindisi entro il 2030. Importante anche il contributo di Pietro Fiorentini, che ha messo a punto un innovativo sistema per la produzione di idrogeno tramite elettrolisi.
La transizione non riguarda solo la mobilità terrestre, ma anche quella marittima. Un esempio arriva dai modelli di simulazione dei flussi energetici a bordo delle navi da crociera implementati da Fincantieri, che consentono di ottenere vantaggi sia nella progettazione che nella gestione della nave. Grazie a questi modelli, infatti, i clienti possono migliorare la selezione, l’operatività e il funzionamento dei macchinari, ma anche ottimizzare i consumi. In generale, nel contesto di una rete sempre più complicata e multidirezionale, la digitalizzazione agevola la governance dell’energia e la gestione dei flussi energetici. L’AI, infatti, è un attuatore che consente di gestire e predire le necessità energetiche degli utenti, incrociandole con le possibilità di produrre e gestire energia. L’obiettivo è moltiplicare gli effetti della transizione energetica e il ruolo delle fonti rinnovabili nei nuovi sistemi energetici, utilizzando il minor dispendio energetico possibile.